Senza risposte pronti a protesta

Il confronto in queste ore è “con le Regioni e con diversi interlocutori sia politici che tecnici per capire lo stato dell’arte sulla questione e mettere in chiaro le nostre ragioni”. Lo spiega Silvestro Scotti all’Adnkronos Salute, in merito all”idea di un passaggio alla dipendenza. “Alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima – aggiunge – chiederò un incontro con il ministro della Salute Schillaci, con il quale già è aperta un’interlocuzione, per tirare le somme anche rispetto a quello che dovrò riferire al mio Consiglio nazionale”, precisa Scotti sottolineando che la Fimmg, senza le risposte attese, è pronta alla protesta con iniziative “che non si fermeranno alle solite manifestazioni”. Ci saranno, prospetta, “anche iniziative anche non convenzionali che può voler dire, in particolare, un coinvolgimento dei nostri pazienti. Potrebbe essere, ad esempio, una raccolta di firme che ci consenta di spiegare che cosa potrebbe significare per il paziente un medico di famiglia ‘funzionario’, non più ‘fiduciario'”.

“Oggi il medico di famiglia rende conto al cittadino – precisa Scotti – visto che il nostro reddito deriva dalla sua scelta. Adesso il nostro ‘datore di lavoro’ è il cittadino”, mentre “con la dipendenza non lo sarebbe più, dovremmo rispondere a ‘ordini di servizio’. Con la dipendenza dei medici di famiglia anche il paziente è quindi meno libero, non può più contare su una relazione fiduciaria con il professionista che lo deve assistere in base alle indicazioni di una ‘medicina amministrata’ e con il rischio di una ancora maggiore ingerenza della burocrazia “.

Fonte Adnkronos

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