Confprofessioni esprime il proprio pieno sostegno alla battaglia dei Medici di Medicina Generale contro il tentativo di modificare il ruolo giuridico dei medici di famiglia attraverso provvedimenti legislativi che ne prevedano la dipendenza. Tale misura, spinta da alcune Regioni e in discussione con il Ministero della Salute, rappresenta un attacco diretto alla presenza capillare dei medici e alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
“La scelta della dipendenza dei medici di famiglia non risolve i problemi della sanità territoriale, ma al contrario rischia di comprometterne definitivamente l”equilibrio, privando i cittadini dell”unico punto di riferimento fiduciario per la loro salute: il medico di famiglia,” dichiara Marco Natali, Presidente di Confprofessioni. “Sosteniamo con forza la posizione dei medici contro questa deriva che potrebbe portare alla fuga dei professionisti dal settore, con pensionamenti anticipati e un drastico calo dell”attrattività della professione per le nuove generazioni”.
Confprofessioni condivide la preoccupazione espressa dal Consiglio Nazionale di FIMMG in merito agli effetti devastanti che una simile riforma potrebbe avere sull”assistenza territoriale. La mancata programmazione e il mancato rispetto degli accordi contrattuali stanno già causando disagi nell”inserimento di nuovi medici, con il rischio di lasciare intere aree del Paese senza un presidio sanitario di prossimità.
“La medicina generale deve essere rafforzata e valorizzata, non smantellata. Un modello basato sulla dipendenza annullerebbe la flessibilità operativa necessaria per rispondere alle esigenze del territorio e creerebbe un vuoto assistenziale a favore della sanità privata,” prosegue Natali. “Serve un confronto serio con i rappresentanti della categoria, non una riforma calata dall”alto.”
Confprofessioni invita le istituzioni a rispettare gli impegni assunti con l”ACN del 4 aprile 2024 e a garantire il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nelle scelte che riguardano il futuro della sanità territoriale. L”autonomia e la professionalità dei medici di famiglia sono pilastri essenziali del Servizio Sanitario Nazionale: metterli in discussione significa mettere a rischio l”accesso alle cure per milioni di cittadini.